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AMERICAN GOTHIC​ - THE BIG TAKEOVER - July 14, 2024 - by Mark Suppanz

Il polistrumentista Pearson, nato a Long Island e residente a Los Angeles, ha pubblicato otto LP dal 2006; il suo ultimo è il terzo di una serie di album “Dark Americana” iniziata con Dark Americana: Stories and Songs e proseguito con Mojave del 2021. Come questi due LP, American Gothic richiama alla mente il desolato e spettrale country gotico e il folk noir dei The Handsome Family, in particolare l'accattivante sigla di apertura della prima stagione di True Detective, “Far From Any Road”. La voce espressiva e misteriosa di Pearson alterna ancora una volta un baritono profondo e presagito alla Nick Cave, un growl più raspante e irritante alla Tom Waits, e il canto basso e minaccioso dell'attore/bassista Thurl Ravenscroft in “You're a Mean One, Mr. Grinch” del Dr. Seuss, How the Grinch Stole Christmas. Ma se Mojave era più espansivo e ambizioso rispetto al suo predecessore, AG dimostra un'ulteriore progressione, grazie a una produzione e ad arrangiamenti più elaborati e spaziosi.

 

Sempre attingendo alla sua esperienza nel gruppo a cinque Through the Woods degli anni '90 - che usava 19 strumenti sul palco! - e del suo successivo musical improvvisato “Life = Choices” a Los Angeles, Pearson suona tutto quello che c'è nell'album, tranne l'arzillo violino di Dan Hamilton che tesse la tumultuosa e incalzante apertura “We Are the Falling Rain”. Questo brano, insieme a “Ticking Away” (che presenta un mandolino che ricorda “Losing My Religion”, una chitarra portoghese e una sirena e una tromba frenetiche e belanti) e alla rinvigorente “Rock Lobster”, che ricorda “Monster Mash” e “The Crusher” dei The Cramps, sono i tre brani più immediati e orientati al rock dell'album.

 

I restanti otto brani sono più atmosferici e tranquilli, ma ognuno contiene un'infinità di fiotti intriganti e ipnotici che solleticano l'orecchio. Cinque di questi sono stati scritti dal paroliere Hunter Lowry, che canta in uno di essi, la scintillante e infantile “The Abandoned Carousel”. La sua voce delicata e soffiante fornisce un contrasto marcato ma appropriato con il brogue oscuro di Pearson, come nella torch song carnascialesca “Where Are You?”, nella ballata martellante e spettrale della Guerra Civile “Lochinvar” (che prende il nome da una casa di piantagione del Mississippi), nella blueseggiante e scorbutica “Cropsey”, con un'arpa a mandibola, e nella satura di pioggia “Runaway Girl”, che evoca il “tema di James Bond”.

 

Nelle ultime due canzoni, “3 Feet From a Vein”, pizzicata con il banjo, con toni alla Ennio Morricone e spaghetti western, e “One Old Coyote”, sfumata con il violoncello e simile agli Scud Mountain Boys, i cori di Lowry, pieni di anima e seducenti, triplicano l'ampiezza, replicando un coro angelico e spirituale. Il primo brano è basato sulla figura del cercatore d'oro e solitario Charles “Seldom Seen Slim” di Ballarat, CA, del 1889-1968, mentre il secondo è stato influenzato dall'arte dei filati della cultura Huichol/Wixarika del Messico, in particolare dall'artista Hilaria Chavez Carrillo, il cui dipinto colorato orna la copertina di AG. Pearson si ispira a storie e luoghi austeri e a lungo trascurati, ma la sua musica e le sue parole sono sempre vibranti, moderne e durature.

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