AMERICAN GOTHIC - INDIE ITALIA - SONIA
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Stuart Pearson “American Gothic” - Un viaggio interiore attraverso l’America più profonda
Da Mojave ad American Gothic: due capolavori all’insegna della sperimentazione
Nella vasta e ricca scena musicale americana, pochi artisti riescono a catturare l'essenza dell'America profonda come Stuart Pearson. Il suo ultimo album, "American Gothic," è una testimonianza di questo talento unico, con il quale ci conduce in un viaggio attraverso le storie e le emozioni nascoste nel cuore degli Stati Uniti. Con uno stile che richiama la tradizione del country dark e la malinconia del deserto. Dopo il piccolo capolavoro “Mojave” Stuart Pearson non smette di stupire ed offre ancora una volta una prospettiva affascinante e assolutamente originale nel panorama country.
“American Gothic” è un album corposo dalla produzione piena ed impeccabile. Un risultato frutto di una dovizia di sound particolari, in grado di evocare un America dimenticata, un america vergine e spoglia, lontana dalla follia frenetica che caratterizza il postmoderno.
Nel panorama musicale contemporaneo, dove il pop e l'hip-hop dominano le classifiche, Stuart Pearson si distingue come un cantautore che abbraccia l'autenticità e la profondità delle radici musicali americane. In "American Gothic," Pearson ci regala un'esperienza musicale che ci riporta indietro nel tempo, evocando immagini di città fantasma, praterie infinite e avventure on the road. Il tutto però colorato con un’estetica innovativa grazie ad una produzione pregiata.
Come già dimostrato nel corso della sua carriera Stuart Pearson non ha paura di sperimentare, ed anche in questo ultimo album fa coesistere tradizioni diverse in un’opera di grande sincretismo musicale fondendo se possibile con ancora più audacia rispetto al passato sonorità tipicamente country e folk con inflessioni Blues ed atmosfere a tratti tetre di estrazione dark-gothic.
Universale e trasversale
L'album si apre con la traccia "We are the falling rain," un brano in cui le chitarre acustiche creano un'atmosfera avvolgente. La voce graffiante di Stuart Pearson guida l'ascoltatore attraverso una melodia che evoca la sensazione di viaggiare su strade sterrate e deserte, con il vento che soffia tra i capelli.
Il cuore dell'album è forse rappresentato dalla traccia “The Abandoned Carousel" una canzone scritta da Hunter Lowry che mette in evidenza la profondità delle influenze di Pearson. Lo stile vocale distintivo di una straordinaria Hunter Lowry si fonde con l'accompagnamento sussurrato di Pearson, le loro voci scorrono su una base sofisticata che racchiude in maniera sublime l’approfondita ricerca musicale del cantautore americano. Il risultato è una ballata struggente che evoca amore e perdita, vita e morte, malinconia e desolazione. Ascoltando questo brano si ha la sensazione di essere calati improvvisamente in una città fantasma immersa nella malinconia accompagnati da un'orchestrazione emozionante che cattura l'essenza della solitudine.
Un punto culminante dell'album è sicuramente la traccia "One Old Coyote" una canzone che evoca l'atmosfera del deserto americano. Qui suoni eterei, creano un paesaggio sonoro che cattura l'immensità e la solitudine del deserto.
"American Gothic" è un album che dimostra l'abilità di Stuart Pearson di esplorare tematiche universali con una sensibilità unica, rendendo le sue canzoni accessibili a un pubblico diversificato.
Musicalmente trascendentale liricamente profondo
Nell'era della musica digitale e delle playlist senza fine, "American Gothic" di Stuart Pearson si distingue come un'opera completa, un album che va ascoltato dall'inizio alla fine per cogliere appieno la sua bellezza e profondità. Ogni brano si integra perfettamente nel contesto dell'album, creando un'esperienza che trascende il semplice ascolto casuale.
Le liriche profonde e poetiche si sposano bene con il mood dell’intera opera, una sensazione particolarmente struggente è rintracciabile nel brano “The Abandoned Carousel”:
“Dicono di non averlo mai trovato
Il giorno in cui se ne andò
Sua madre era grigia e singhiozzava sotto la pioggia
I vicini sono sospettosi
E gli scettici si fanno sempre beffe
Ma sappiamo che sta succedendo di nuovo
I cavalli della giostra
Sbuffa paralizzato dalla sconfitta
I loro zoccoli erano per sempre inchiodati al terreno metallico
Ma sappiamo che faresti meglio a battere
Una ritirata frettolosa
Se mai vedrai quei cavalli venire sciolti
È una corsa di mezzanotte
Alla giostra abbandonata
Sai di aver sentito le storie
Questo lo raccontano gli anziani
Quella cavalcata di mezzanotte
Questo lo dicono tutte le filastrocche
Ti porta in giro
E intorno e intorno
I bambini sussurrano sempre
Di quelli che semplicemente si perdono
Sappiamo che non sono solo dei fuggiaschi
Ma in qualche modo anche sapendolo
Del prezzo che quella corsa potrebbe costare
Rende doppiamente difficile voltare le spalle
È una corsa di mezzanotte
Alla giostra abbandonata
Sai di aver sentito le storie
Questo lo raccontano gli anziani
Quella cavalcata di mezzanotte
Questo lo dicono tutte le filastrocche
Ti porta in giro
E intorno e intorno”
In “The Abandoned Carousel” vi è uno spaccato della vita che scorre lasciando dietro sè accadimenti più o meno importanti. Il testo è la fotografia di un luogo desolante e decadente ma pur sempre eterno che vede cose e testimoni del posto transitare poco a poco dalla mondanità allo stato annichilente del nulla cadendo nell’oblio.
In conclusione: “American Gothic” E’ un album che si insinua nell'anima dell'ascoltatore, portandolo in un viaggio attraverso l'America profonda e la condizione umana. Con le sue canzoni coinvolgenti e il suo talento di cantautore, Pearson dimostra di essere uno dei più autentici e riconoscibili interpreti del genere country dark. L'album è una dichiarazione di amore per la musica e per la narrazione di storie, e si erge come una pietra miliare nella carriera di Stuart Pearson. Se si cerca un'esperienza musicale che tocca le corde dell'anima e trasporta in luoghi lontani, "American Gothic" è sicuramente un album da ascoltare.